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Mirabella Eclano

L'etimologia del nome deriva dall'unione di "mira", che ha il significato di "guardare", e “bellum” in riferimento alla bellezza del luogo, mentre il termine "Eclano" deriva da Aeclanum, antico centro sannita sito in zona. Gli abitanti sono detti mirabellani e la Madonna del Latte è il loro patrono.


Borgo tra i più antichi e di notevole rilevanza storica tra le valli del Calore e dell'Ufita, terra di sapori autentici e della Tirata del Carro, rito comunitario tra sacro e profano. Il comune fa parte dell'Unione dei comuni Terre di Mezzo.

Mirabella Eclano ha origini molto antiche, come attestato da alcuni ritrovamenti archeologici di età eneolitica. Luogo di passaggio tra la Valle del Calore e la Valle dell’Ufita, posizionata lungo l'importantissima via Appia, il paese, prima chiamato di Aeclanum poi di Quintodecimo, si sviluppò rapidamente fino a diventare il centro strategico e commerciale più importante del Sannio-Irpino. Successivamente, il trasferimento in un luogo più sicuro e difendibile, ossia più arretrato rispetto a quelle importanti vie di comunicazione, diede vita ad una nuova fondazione dal nome Acquaputida, che corrisponde in effetti all'attuale insediamento abitativo. Il cambiamento della denominazione da Acquaputida a Mirabella risale all’età angioina, mentre l’appellativo “Eclano”, come si legge sul sito del Comune, fu aggiunto nel 1862 per volere del re Vittorio Emanuele II. Emblematico è lo stemma della città, adottato a partire dal 1873, perché ha l'intento di raccontare quella che è stata la storia di Mirabella Eclano: «l’araba fenice rinasce dalle fiamme di tre ruderi che simboleggiano Aeclanum, Quintodecimo e Acquaputida e volge lo sguardo a sinistra dove è posto un sole splendente».

Clima caldo e temperato. In estate si ha molta meno pioggia che in inverno. Si registra una temperatura media di 14.1 °C. 1058 mm è la piovosità media annuale. Il borgo sorge a 372 m s.l.m., tra il bacino del Calore e la valle dell'Ufita, nel distretto storico-geografico dell'Irpinia. L'altitudine minima del suo territorio è pari a 189 m s.l.m., quella massima è di 665 m s.l.m..