...

Nusco


Grazie ad un panorama da mozzare il fiato, in grado di spaziare dal Vulture al Partenio, dal Taburno al Matese e fino alla Daunia, Nusco è considerato il balcone d’Irpinia e uno dei borghi più belli d’Italia Sorto sulle alture appenniniche che fanno da spartiacque tra le valli dell’Ofanto e del Calore, Nusco era considerata già nell’anno Mille una “civitas”, molto probabilmente perché sede vescovile. Non è un caso che il primo vescovo fu Sant’Amato che poi è diventato il Santo Patrono del comune altirpino. La Chiesa Concattedrale dedicata al santo, eretta a partire dall'XI secolo, ne contiene le spoglie mortali e si presenta come uno dei simboli attorno ai quali si riunisce l’intera comunità nuschese. L’edificio sorge nel cuore di piazza del Vescovado con la sua maestosa facciata in stile composito resa unica dai grandi massi squadrati di pietra locale utilizzati per la costruzione. Il suo impianto, modificato nel corso dei secoli, oggi si presenta con una imponente torre dell’orologio fatta costruire verso la fine del XIX secolo e una torre campanaria alta 33 metri che svetta su tutto il borgo. Al suo interno si possono ammirare le stazioni della via Crucis dipinte dall’artista cosentino Domenico Oranges nel 1742 il coro sopraelevato e il pulpito ligneo del XIII secolo e il trono di Sant’Amato realizzato dall’artista siciliano Filippo Pennino sempre nella seconda metà del XVIII. Ma è la Cripta romanica la vera grande attrazione della Concattedrale. Qui sono conservate le spoglie e le reliquie del Santo Patrono e nel 2004, tra le sue intercapedini, è stato rinvenuto un affresco in cui si vede una rarissima Vergine Maria distesa su un giaciglio in attesa di partorire e San Giuseppe al suo fianco. Sempre in piazza del Vescovado sorge l’Episcopio di Nusco, sede vescovile inaugurata dopo 4 anni di lavori nel 1760 per volere di sua eccellenza Francesco Antonio Bonaventura. Nel tempo la struttura ha ospitato un glorioso seminario diocesano e una biblioteca con oltre 10 mila volumi in cui hanno ricevuto la loro educazione i futuri vescovi Giuseppe Teta e Felice Del Sordo, il deputato Felice Saponara e i Ministri Francesco Tedesco e Michelangelo Cianciulli. Accanto all’Episcopio, infine, a chiudere questo trittico monumentale c’è il Museo diocesano in cui trovano spazio testimonianze del grande patrimonio storico, artistico e religioso delle sette comunità che compongono l’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.