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Manocalzati

L'etimologia del nome proviene dal latino “Manus Calceati”, cioè “manipolo o truppe di uomini calzati”, oppure è composto da “male” e “calvati”, cioè “terreni rigogliosi”. Gli abitanti sono detti manocalzatesi e San Marco è il loro patrono.


A pochi chilometri da Avellino, lambito dal fiume Sabato, Manocalzati è un borgo dalla storia antichissima e dall’anima maestosa come il Castello longobardo di San Barbato che domina la valle sottostante Il primo insediamento degno di nota si sviluppò in età longobarda proprio attorno al Castello nell’attuale frazione di San Barbato che fino alla metà dell’800 faceva comune a sé. Tra i manieri feudali più belli e meglio conservati di tutta l’Irpinia, oggi si presenta come un fortilizio di impianto aragonese con un edificio quadrato e due paia di torri angolari poste ai quattro lati delle mura al cui interno sorge un cortile. La prima coppia di torri sono a forma circolare, mentre quelle che sorgono sul lato settentrionale hanno una forma a punta. Dal bellissimo belvedere del Castello è possibile ammirare il meraviglioso paesaggio della Valle del Sabato. Tappa imprescindibile sia a livello nazionale che gli internazionali per gli appassionati di aerofoni, il Museo del Flauto Traverso di Manocalzati raccoglie al suo interno 45 esemplari che ripercorrono l'evoluzione storica di questo strumento musicale che sfrutta le vibrazioni prodotte dall’aria per emettere suono. Nel cuore del centro storico sorge, invece, la Chiesa di San Marco Evangelista, dedicata al patrono del paese, con il portale in pietra e la torre campanaria sulle cui pareti sono ritratti i Santi Apostoli Pietro e Paolo

Già abitata in epoca preistorica, Manocalzati ha conservato numerosi reperti archeologici risalenti all’età del ferro. Il primo nucleo abitativo, formatosi intorno a un castello, risale al periodo longobardo. Il feudo appartenne ai conti di Avellino a partire dal 1127, per poi passare nel corso dei secoli ad altre famiglie, quali i Salza, i Gambacorta, i Grillo e i Poderico. Annessa alla vicina baronia di Candida, ne seguì le sorti per circa tre secoli e, divenuta proprietà dei Tocco nel Seicento, rimase in possesso di questa famiglia fino all'abolizione del feudalesimo nel Regno di Napoli 1806. Si ricorda, inoltre, che il territorio di Manocalzati fu teatro, nel 1503, degli scontri tra le milizie angioine e aragonesi per il predominio nel regno di Napoli.

il clima è caldo e temperato. Esiste maggiore piovosità in inverno che in estate. Altitudine - 450 m s.l.m.

Accanto alla lingua italiana, nell'ambito del territorio comunale di Manocalzati è in uso il dialetto irpino.

Sainte-Féréole