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Lapio


Tra vitigni baciati dal sole, palazzi baronali, chiese che ripercorrono la storia dell’architettura italiana e opere di ingegneria ferroviaria di pregevole fattura, Lapio è uno dei borghi rinomati dell’areale del Fiano di Avellino e del Taurasi Il borgo deve il suo nome proprio al vino Fiano prodotto eccellente dell’area agricola ''Apia'', da cui risale il termine ''Apiano'' e ''Apiana'' l’uva cantata dai poeti latini, ma le origini dell’attuale insediamento urbano è di epoca longobarda. Il feudo poi divenne di proprietà della potente famiglia dei Finanzieri di Napoli che istituirono a Lapio la loro dimora estiva come si evince dalla presenza del palazzo baronale costruito secondo i canoni dell’architettura normanna tra il XIII e il XIV secolo e nel quale sono conservati ancora oggi affreschi mirabili Altra opera di straordinario interesse storico è il Ponte di Principe, meglio conosciuto come Ponte di Ferro. Costruito nel 1893 dalla Società industriale italiana di costruzioni metalliche di Castellammare di Stabia, con le stesse maestranze che eressero la Torre Eiffel di Parigi, per collegare Lapio con Taurasi dall’altra parte del Fiume Calore, il Ponte è stato attraversato fin dal 1895 dai vagoni della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta, oggi treno turistico dell’Irpinia. Tra le più antiche e suggestive tradizioni religiose d’Irpinia, i Misteri di Lapio, mettono l’accento sul patrimonio culturale e artistico del borgo che nel periodo pasquale rievoca la crocifissione di Cristo attraverso statue di cartapesta a grandezza naturale raffiguranti le scene della Passione.