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Tufo

L'etimologia del nome sembrerebbe provenire dal primo feudatario, Raone Del Tufo, o più semplicemente dalla roccia vulcanica del tufo, copiosamente presente nel sottosuolo di tutta l'area del paese. Gli abitanti sono detti tufesi e San Michele Arcangelo è il loro patrono.


Antico borgo, adagiato su una collina, su un banco tufaceo da cui prende il nome , lungo la riva destra del fiume Sabato. Terra di lavoro, mistica e materica, patria del rinomato e longevo vino bianco, il Greco di Tufo DOCG, i cui sentori rimandano all'aroma minerale di zolfo, essenza di quei luoghi, che diede grande impulso all'economia locale

I primi insediamenti nell'attuale territorio di Tufo risalirebbero all'antichità: la testimonianza più diretta è costituita, infatti, dal rinvenimento di un cunicolo d'acquedotto sannita-romano, durante i lavori per la costruzione del ponte che, oggi, collega il borgo irpino a Prata di Principato Ultra. La sua storia è strettamente legata a quella della vicina Torrioni: nell'888, infatti, il principe di Benevento Aione II decise di costruire, nell'attuale territorio torrionese, un fortilizio turrito a difesa del castello tufese. Inizialmente, fu proprietà della famiglia Del Tufo, che prese il nome, appunto, dal feudo che amministrò per alcuni secoli. Successivamente, fu controllata da altri feudatari, tra i quali figurano anche i principi Piatti di Monteleone. Nell'estate del 1861, la rivolta antisabauda, da Montefalcione, si estese fino a Tufo e ai confini limitrofi, portando all'incriminazione di 31 tufesi, la maggior parte dei quali conobbe una pena detentiva. La presenza di un tratto di acquedotto sannita-romano ci racconta di un territorio abitato già dall’età del bronzo. Il borgo di Tufo, però, ebbe il suo sviluppo più importante in età medievale, quando crebbero gli insediamenti attorno all'area del Castello, eretto in età longobarda sul cocuzzolo di una roccia vulcanica e poi ulteriormente fortificato durante la dominazione normanna, in una posizione estremamente strategica da cui era possibile tenere sotto controllo il territorio sottostante dal monte Terminio fino al Sannio. Lo zolfo, sia dal punto di vista organolettico che economico che orografico hanno segnato le sorti e i destini del borgo di Tufo che nel 1886 si scoprì giacimento minerario tra i più ricchi della Campania. La miniera sulfurea fu scoperta da Francesco Di Marzo e da quel momento e per oltre 90 anni, la lavorazione dello zolfo caratterizzò l'economia tufese fino a quando il settore non entrò in crisi negli anni ’60 del secolo scorso. Le proprietà minerali dei terreni e quel sentore persistente nell’aria, poi, fecero il resto conferendo ai vigneti di una zona ampia di dare vita ad uno dei vini bianchi più pregiati e conosciuti al mondo: il Greco di Tufo.

Clima Clima caldo e temperato. In inverno esiste molta piovosità in Tufo rispetto all'estate. La temperatura media annuale di Tufo è 13.4 °C. 1111 mm è la piovosità media annuale. Territorio A valle del comune di Tufo scorre il fiume Sabato, affluente sinistro del Calore, alimentato anche dai numerosi torrenti e corsi d'acqua presenti nel territorio tufese.

Scarole Imbottite Scarole imbottite  

Piatto tipico irpino con capperi, pinoli e uvetta che, nella verdura lessa, realizzano un piatto dal sapore ricco e accattivante

Menesta maritata

Piatto tipico irpino, il cui nome deriva dal fatto che gli ingredienti di carne e verdura che lo compongono si "maritano"

Accanto alla lingua italiana a Tufo si parla il dialetto Irpino