Le prime testimonianze su Sirignano risalgono all'inizio del XII secolo, quando un certo Angelo, soprannominato "Scambatus," donò un appezzamento al monastero di Montevergine. Probabilmente, l'area era stata occupata da abitanti di Avella, fuggiti dalle invasioni barbariche e stanziatisi lungo le pendici del monte Campimma, in una zona che ancor oggi porta il nome di San Celiesto.
Per molti secoli, Sirignano restò un casale sotto la giurisdizione di Avella, fino al 1614, quando riuscì a ottenere una parziale autonomia grazie a un accordo che consentiva alla comunità di eleggere propri rappresentanti. Con la fine del sistema feudale nel 1806 e il riassetto amministrativo, Sirignano divenne ufficialmente un comune autonomo. Nel 1884, i beni dell'ex casale furono acquistati da Giuseppe Caravita, principe di Sirignano, che contribuì al restauro dell’antico palazzo oggi noto col suo nome.