Tra mito, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche, Serino è un paese pedemontano dalle innumerevoli peculiarità che lo rendono unico nel panorama irpino
Legata alle vicende della mitica città di Sabatia, sorta in epoca preromana lungo le sponde del fiume Sabato, e dalla cui disgregazione dopo la vittoria dei Romani su Annibale, nella seconda guerra punica, si diede origine all’attuale borgo con tutte le sue frammentazioni declinate oggi nelle 24 frazioni, Serino ha avuto un ruolo strategico grazie alle sue notevoli riserve d'acqua che, attraverso l’Acquedotto del Serino, imponente opera idrica del periodo augusteo, costruito fra il 33 e il 12 avanti Cristo per risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico del porto di Puteoli e della flotta romana di stanza a Capo Miseno, rifornendo lungo il suo tragitto le città odierne di Napoli e Cuma.
Testimonianza di questo passato antichissimo che strizza l’occhio alla leggenda, è il Parco Archeologico e Ambientale della Civita di Ogliara, risalente al XVI secolo, in cui è ancora presente una cinta muraria di origine longobarda, con una circonferenza di circa 2 km che, grazie ad un’opera di restauro che ha riportato alla luce torri e cortine, potrebbe corrispondere proprio al perimetro fortificato di Sabatia. Edificata nel 1550, la Chiesa del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù Cristo, è uno dei simboli religiosi di Serino e presenta al proprio interno dipinti di straordinari valore artistico, attribuiti a Francesco Guarini, Angelo Solimena e Michele Ricciardi. Rimaneggiato architettonicamente nei secoli, resta uno dei monumenti più caro alla comunità serinese anche grazie alla presenza di un tiglio di oltre 200 anni che campeggia davanti la facciata della chiesa.