...

Rocca San Felice


Terra di sapori inconfondibili e leggende dell’altro mondo, Rocca San Felice, dall’alto dei suoi 750 metri di altezza, è un diadema incastonato nella Valle d’Ansanto Tra i borghi medievali più belli e meglio conservati di tutta l’Irpinia, Rocca San Felice si sviluppa tutto attorno al suo Castello, terminale di un sistema difensivo che percorre tutto il paese. La Rocca venne eretta dai Longobardi sullo sperone più alto del territorio per meglio controllare e difendere la zona contro i Bizantini. Come tutti i fortilizi longobardi d’Irpinia, anche quello di Rocca San Felice, con il passare dei secoli, si trasformò da Castello in residenza gentilizia. Prova di questa trasformazione è il Palatium che fungeva da edificio abitativo. Ad oggi, dopo vari rimaneggiamenti causati anche da eventi sismici, dell’antica struttura fortificata si possono ammirare ancora il portale d’accesso che oggi sorge all’ingresso del Palazzo De Antonellis-Villani, in Piazza San Felice e la cinta muraria con il Donjon. Fra le prime aree abitate nonché luogo di culti e di pellegrinaggi già dal VII secolo avanti Cristo, il Geosito della Mefite nel cuore della Valle d’Ansanto è tappa fondamentale per chi arriva in Alta Irpinia. La mefite altro non è che una pozza d’acqua profonda due metri che ribolle a seguito delle emissioni di anidride carbonica e acido solfidrico. Questo mix di gas ha reso il territorio circostante privo di vegetazione e gli uccelli e i mammiferi che si trovavano a sorvolare o attraversare quest’area vi trovavano la morte. Motivo per cui nell’antichità si credette che la mefite di valle d’Ansanto potesse essere una delle bocche dell’inferno e per questo in prossimità del laghetto fu eretto il santuario dedicato alla Dea italica Mefite, venerata dalla tribù degli Irpini per la fecondità dei campi e delle donne. In età romana, questo luogo di culto fu trasformato in terra di passaggio per gli Inferi, cantato da Virgilio e Cicerone. Oggi, il fenomeno geologico delle esalazioni gassose rende il Geosito della Mefite un luogo straordinario per quelle erbe e quei fieni brucati dalle pecore della zona che portano alla produzione del Pecorino di Carmasciano, prodotto agroalimentare tradizionale unico per il suo sapore nel già ricco panorama caseario irpino.