...

Puozzi Passà p'a Pratola

Luglio


Festival di musica popolare che si tiene ogni anno, il secondo weekend di luglio, e che offre anche gastronomia e prodotti tipici locali Il “modo di dire” nasce senza ombra di dubbio come maledizione (“jastema”), ma duplici sono le possibili genesi: la prima e più diffusa spiegazione si ricollega al percorso che, in passato, veniva affrontato dai detenuti destinati a scontar la propria pena nel carcere di Montefusco: l’associazione con Pratola si spiega col fatto che, proprio questo, era l’ultimo centro abitato prima dell’arrivo alle antiche prigioni. Passando poi all’altra tesi, anch’essa tratta dalla rosa delle più realistiche e fondate, la maledizione inerente il “passà p’ ‘a Pratala” deriverebbe dall’inizio di una salita, coincidente con la fine del corso pratolano: nell’inerpicarsi lungo il ripido tratto, infatti, le carovane dirette in Puglia, con il loro ricco e pesante carico di merci, finivano spesso per divenire facile preda dei banditi. La centralità del borgo, vero e proprio “trait d’union” tra la Campania e la Puglia, diede il via al sorgere di taverne, atte ad offrir ristoro e riposo ai carrettieri; proprio in quelle taverne si realizzava l’alchimia di arcane sonorità capaci di imprimere indelebilmente nel sostrato popolare e culturale della Valle del Sabato il segno delle proprie radici. Nasce proprio dall’indelebile ricordo delle origini del paese l’idea di un Festival di musica popolare che fa rivivere, lungo il corso di Pratola Serra, l’atmosfera delle antiche locande, danzando al frenetico ritmo di musiche mediterranee.