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Montefusco


Montefusco è l’antica capitale del Principato Ultra, vedetta sulle valli del Calore e del Sabato, crocevia di mercanti, pellegrini e briganti Montefusco è uno dei siti di maggior interesse storico e architettonico di tutta la provincia di Avellino. Situato ad oltre 700 metri sul livello del mare e distante solo 21 chilometri dal capoluogo, il borgo deve il suo sviluppo e la sua presenza tra le pagine della Storia grazie alla dominazione longobarda che introno al IX trasformarono il vecchio castrum romano in un vero e proprio castello, divenuto poi “regio”, con la venuta di Ruggero II nel 1130, definizione riservata alle dimore di primaria importanza strategico-militare ma anche temporale e religioso. Qui vi dimorarono con molta probabilità papi e re e con l’arrivo degli Angioini Montefusco assurse al ruolo di Capitale del Principato Ultra. In età aragonese, poi, il Castello, fu trasformato in un carcere dove furono rinchiusi esponenti della rivolta di Masaniello. Questo declassamento portò alla perdita dello status di Capitale, spostata ad Avellino al tempo delle dominazione borbonica. Nonostante questo, il vecchio Castello, ormai carcere, ebbe modo di finire sugli scudi nel periodo del Risorgimento italiano quando, per l’asprezza delle pene inflitte ai prigionieri, fu ribattezzato lo Spielberg del Mezzogiorno d’Italia. Oggi è una delle costruzioni più affascinanti di tutta l’Irpinia, museo civico e casa comunale, dal 1928 è considerato Monumento nazionale.