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Gesualdo


Terra di Principi, Musici e Poeti, con un centro storico fatto di vicoli e stradine concentriche tra i più belli d’Irpinia, Gesualdo si staglia con il suo castello fra le valli d’Ansanto e dell’Ufita Borgo medievale edificato come lo conosciamo oggi in età Longobarda, Gesualdo lega la sua storia all’omonima famiglia e a Carlo Gesualdo, principe dei Musici e grande madrigalista del tardo Rinascimento italiano. Durante la sua straordinario vita il castello edificato tra l’epoca longobarda e quella normanna, fu trasformato in un cenacolo di artisti in cui trovarono rifugio ospiti illustrissimi tra letterati, musicisti e poeti come Torquato Tasso. Si deve proprio a Carlo Gesualdo il rinnovo della fortezza che divenne a tutti gli effetti una corte rinascimentale con al suo interno addirittura un teatro. Oggi, la facciata del Castello di Gesualdo si rifà all’architettura ottocentesca, mentre gli interni presentano arredi ed elementi gotico-rinascimentali. Attorno all’antico maniero ruota in tutto il suo splendore di viuzze lastricate uno dei centri storici più affascinanti dell’Irpinia. Con il suo impianto tardo medievale, il borgo di Gesualdo si snoda tra palazzi signorili come quello dei Pisapia e dei Mattioli, piazze, fontane, conventi ed edifici monumentali che donano un fascino unico a tutto l’abitato. La grande suggestione offerta dal Centro storico e dal Castello, trasformano Gesualdo in un palcoscenico ideale per i grandi eventi in costume. Tra questi sono di grandissimo appeal il Presepe vivente, una manifestazione di carattere storico e religioso che dal 1991 richiama visitatori da tutta l’Irpinia e li coinvolge in una atmosfera natalizia pervasa dal profumo di antichi sapori e illuminata dalla fioca luce delle fiaccole che ammantano di magia le strade che si intrecciano per tutto il centro storico. Altro appuntamento di grande fascino e suggestione è quello legato ai riti pasquali del Venerdì Santo. In un percorso teatrale che ripercorre la Passione di Cristo, si parte dal Cupolone, conosciuto anche come Chiesa del Santissimo Sacramento, edificio religioso costruito a metà del XVIII secolo su una pianta quadrata su cui si staglia un corpo di fabbrica centrale a forma cilindrica sormontato a sua volta da una imponente cupola emisferica, a sua volta sovrastata da quattro pilastri che sorreggono una cupola più piccola e una croce. Qui la Via Crucis posiziona la sede del Pretorio di Pilato dal quale si parte per raggiungere il Golgota allestito scenicamente nei pressi del Castello longobardo. Tutta la rappresentazione ha come colonna sonora le musiche polifoniche del principe madrigalista Carlo Gesualdo.