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Frigento

L'etimologia del nome proviene da Frequentum, Friquentum o Afrigentum: nelle “Rationes Decimarum” della Campania (1308-1310) si trova l'espressione latina A populi frequentia, ovvero "una folla di persone". Gli abitanti sono detti frigentini e San Marciano è il loro patrono.


Perla nel cuore dell'Irpinia, di origine romana, luogo dell'anima per i panorama mozzafiato e le vedute senza limiti. Incantevole centro storico, dedalo geometrico di vicoli e scorci. Terra natìa di illustri personaggi e dalle profonde radici, vocate alla tradizione agricola

Nel territorio di Frigento sono venuti alla luce resti di un impianto fognario, lapidi, terrecotte e iscrizioni latine che testimoniano il passaggio dell’età Repubblicana e Imperiale. È perfettamente conservato, inoltre, un complesso di “cisterne” risalenti al primo secolo a.C. ma, invece di indicare l’insediamento popolare di un villaggio, testimoniano forse una serie di ville rustiche edificate in quella zona collinare dai colonizzatori della vicina Aeclanum, scelta probabilmente per la salubrità dell’aria. Frigento appartenne alla confederazione dei romani, nel 851 fu posseduto dai Longobardi e fu incluso nei territori costituenti il Ducato di Benevento. La sua ottima posizione, a 911 metri sul livello del mare, dominando tutta la Valle d’Ansanto, fu importante centro militare e con il tempo permise a Ludovico II di dividere il Ducato di Benevento in due principati: quello di Salerno, cui era collegato il Gastaldato di Conza, e quello di Benevento. Frigento fu una delle prime città a professare il culto della fede cristiana e il primo vescovo, San Marciano (patrono della città), risalente al V secolo, venne nominato da Papa Leone I Magno, nel periodo che va dal 440 al 461. Verso la metà del XV secolo, dopo il dominio Normanno e la guerra tra Aragonesi e Angioini, Frigento iniziò a perdere molto del suo antico splendore, cominciando così uno stato di abbandono generale, aggravato dai numerosi terremoti e dalle gravi pestilenze.

Clima caldo e temperato. Esiste maggiore piovosità in inverno che in estate. In Frigento si registra una temperatura media di 13.7 °C. 1058 mm è la piovosità media annuale. Il comune si trova nell'Irpinia centrale adagiato sulla sommità di un ampio colle all'altezza di 911 m s.l.m. L'abitato si sviluppa su tre alture che si alternano sul singolare massiccio collinare che caratterizza il territorio del comune. Frigento domina dall'alto l'ampia valle dell'Ufita a nord e la conca del Fredane a sud. Il suo territorio si estende su circa 40 km². Dista circa 40 km da Avellino e circa 100 km da Napoli.

Menesta maritata

Deriva dal fatto che gli ingredienti di carne e verdura si "maritano"

 

Pizza jonna

La pizza ionna, ossia pizza bionda prende il suo nome dal colore giallo intenso della farina di granturco. E' una piatto di accompagnamento che sostituisce il pane e che veniva preparato nelle famiglie contadine per il suo alto contenuto calorico. Si tratta di una ricetta decisamente invernale, sia per gli ingredienti usati, sia per il modo in cui veniva cucinata. In origine, infatti, le nostre nonne preparavano la pizza nello CHINGO, un tegame di creta capace di sopportare le alte temperature che veniva poi chiuso con un coperchio e riposto nel camino a testa in giù. Ricoperto di carbone e cenere, la cottura avveniva grazie al calore sprigionato dal tegame. Piú avanti, la cottura alla brace è stata sostituita da quella in forno, ma il risultato purtroppo non è lo stesso.

Ancora oggi la pizza ionna è riproposta nelle cucine delle famiglie irpina. Ognuna ha la sua speciale ricetta, c'è chi insaporisce la focaccia con del formaggio pecorino, chi ci aggiunge dell’uvetta, chi preferisce una versione light senza cicoli, chi la cuoce ancora nel camino e chi invece opta per il forno o la padella.

 

Cavatielli co’ lo pelieo

Pasta con erba spontanea aromatica, primo piatto tipico della tradizione irpina.

 

L’origine di questo particolare primo piatto, ossia dei cavatelli, è legata ad una storia che lo rende speciale. Protagonista è una moglie che, dopo aver scoperto il tradimento del marito, decide comunque di preparargli il pranzo: pasta fresca.

 

La povera donna, animata da sentimenti di rabbia e dolore, aggiunge un tocco innovativo alla routine casereccia. Con due dita, indice e medio, va a cavare con decisione la pasta, creando così i cavatelli (cecatiell’). Ebbene con questa pasta fresca, unita ad un sugo di olio, aglio, peperoncino, pomodorini e puleggio, la donna riesce a riconquistare il suo uomo prendendolo per la gola.

Accanto alla lingua italiana, a Frigento si parla una varietà del dialetto irpino.

Frigento vanta una società sportiva (U.S. Frigento A.S.D)