Città di oli e grani pregiati, Flumeri è ambasciatrice delle eccellenze enogastronomiche della Valle Ufita nel Belpaese
Adagiata su una collina abitata da una fitta vegetazione di oliveti della cultivar del Ravece, Flumeri fa parte delle randi città olearie d’Italia. Il suo antico insediamento sorgeva nell’attuale località Fioccaglie, dove la via Appia e la via Aemilia si intersecavano. Distrutto durante la guerra sociale tornò nella pagine di storia solo dopo essere stato inglobato nella Baronia di Trevico intorno alla seconda metà del XII secolo. Dopo la dominazione di Svevi, Normanni e Angioini è con gli Aragonesi che Flumeri torna ad avere una certa importanza nello scacchiere irpino. Ne è testimonianza inconfutabile la splendida Dogana aragonese, un meraviglioso fortilizio a difesa della Valle Ufita come lasciano pensare le quattro torri erette agli angoli del lungo perimetro delle mura di cinta. Diventata, nel tempo, residenza della famiglia reale dei d’Aragona con il nome di Palazzo della Bufata, fu adibito a maniero di caccia per chi si recava nel vicino bosco Vufeta. Infine, visto il crescente traffico di uomini, bastiame e merci lungo le tratte dei tratturi che mettevano in collegamento i pascoli dell’Abruzzo e del Molise con la Campania e la Puglia, il palazzo si trasformò in vera e propria Dogana e divenne il punto di riscossione dei diritti feudali legati alla transumanza, con ambienti destinati ad allevatori ed enormi stalle per accogliere il bestiame in transito. Oggi, la Dogana aragonese, grazie ad un imponente intervento di restauro conservativo che ha riadattato tutti gli ambienti, è la sede di manifestazioni e appuntamenti con la storia, la musica e la cultura ed è uno dei principali attrattori turistici dell’intera Valle Ufita.
Terra di grandi eccellenze enogastronomiche, Flumeri oltre ad essere la città dell’olio di Ravece è anche la sede di uno dei più importanti stabilimenti per la produzione della pasta come Grano Armando, fiore all’occhiello dell’industria cerealicola del Sud Italia e biglietto da visita dell’Irpinia nel resto del Paese. Legato alla terra e al grano è anche uno degli eventi più amanti e sentiti dalla comunità flumerese è la festa in onore di San Rocco che cade il 16 agosto. Le celebrazioni popolari, partono, però nel giorno dedicato alla Madonna Assunta, quando la città di Flumeri si riversa in strada per l’alzata del Giglio, un obelisco alto circa 30 metri, realizzato in grano, che viene trainato per le strade del paese da uomini e donne con l’ausilio di mezzi agricoli. Uno straordinario evento a metà strada tra fede per San Rocco e folklore tradizionale per ringraziare Madre Natura per il buon raccolto.