Per tre volte squassata dal terremoti e per altrettante volte risorta dalle macerie, Conza della Campania è l’Araba Fenice d’Irpinia
Sorta in età romana a guardia della valle dell’Ofanto, l’antica Compsa è stata uno degli insediamenti di prima grandezza della tribù degli Irpini. Sede vescovile nel VI secolo e successivamente annessa al Principato di Salerno, la sua potenza crebbe fino al 25 ottobre del 990 quando un terribile terremoto la rase al suolo costringendo gli abitanti a trasferirsi sul colle attorno al Castello sorto in età longobarda. Grazie alle attività di scavo partite subito dopo il sisma del 1980 sotto la supervisione del professor Werner Johannowsky sono riaffiorati dopo secoli di oblio l’antico foro, l'anfiteatro, le terme, la vecchia cattedrale e la colonna-stemma che, insieme ad altri reperti, risalenti addirittura all’età del Ferro, fanno parte di quell’inestimabile patrimonio che è racchiuso nel Parco Storico ed Archeologico di Compsa, uno dei siti archeologici più affascinanti di tutta l’Irpinia grazie al quale è possibile ripercorrere oltre 2000 anni di storia. Non è un caso se uno degli eventi più partecipati da parte della comunità conzana e più atteso di tutta l’estate irpina è proprio l'Assedio di Compsa, una rievocazione in costume della seconda guerra punica che nel 216 avanti Cristo vide protagonista la città romana e che oggi, dopo quasi due millenni, coinvolge i cittadini di Conza che partecipano alla kermesse vestiti con abiti e armature del periodo.
Finita di costruire nel 1992 e in grado di ricevere e trattenere fino a 54milioni di metri cubi d’acqua, la Diga di Conza della Campania è parte integrante dello straordinario paesaggio che circonda il nuovo insediamento urbano del paese altirpino. In questa meraviglioso sito di importanza comunitaria, formato da uno specchio d’acqua azzurro come il cielo e piccole colline che vi si immergono dolcemente, sorge l’Oasi del WWF, la più vasta area umida di tutta la Campania. Tra boschi igrofili, pascoli e ambienti steppici che coprono circa 800 ettari di territorio, in questa immensa area verde, tra sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta, due aree faunistiche, un’area ricettiva dove è possibile fare dei picnic, parcheggi per camper e roulotte e un centro visite attrezzato, trovano rifugio animali come lontre, tassi, volpi e la più nutrita colonia di aironi di tutto il Sud Italia. L’Oasi WWF di Conza della Campania è la tappa obbligatoria per le migrazioni primaverili ed autunnali di gru, anatre, cicogne e volatili rapaci che trovano ristoro in questa Zona di Protezione Speciale che sorge a metà strada Tirreno e Adriatico. Negli anni, questo paradiso di biodiversità, è diventata una tappa imprescindibile per tutti gli appassionati dil birdwatching e di trekking ambientale.