Terra di acqua e di fede, di bellezze naturalistiche e silenzi meditativi, Caposele custodisce la più importante sorgente idrica del Mezzogiorno.
Abbarbicato sulle pendici del monte Paflagone, nei pressi della sommità del bacino idrico del fiume Sele, il borgo di Caposele con la sua sorgente Sanità rappresenta il punto di partenza dell’Acquedotto Pugliese che con le sue acque disseta buona parte della Campania e l’intero Tavoliere delle Puglie, finendo il suo straordinario percorso a Santa Maria di Leuca, sul mare, nel punto più orientale del Salento. Le Sorgenti di piazza Sanità, alimentate dalle acque raccolte nel Monte Cervialto, sono le prime infrastrutture idriche in cemento armato costruite in Italia. Al loro interno sono presenti le camere di manovra e le chiuse originarie che, pur essendo state realizzate agli inizi del Novecento, sono ancora perfettamente funzionanti. Uno dei principali motivi per visitare Caposele è dato dall’Anello delle 7 Fontane, un percorso di trekking naturalistico di inestimabile bellezza che si sviluppa lungo un sentiero che parte appena sopra Piazza Sanità e si sviluppa lungo un tracciato di media difficoltà di 18 km e un dislivello positivo di 980 metri percorribile in circa 8 ore. Lungo l’intero percorso si incontrano le sette fontane storiche che danno il nome al percorso come la “Fontana r’ lu Pignuolu”, quella di “San Biagio” posta a 620 metri di altitudine o quella del “Serracino” ancora più in alto dove è possibile visitare una antica neviera ancora interamente conservata. Dopo 4 chilometri esatti dalla partenza si arriva alla “Fontana del Cerasuolo” a 908 metri di altezza e poi al fontanile in località “Mauta” a 1150 metri altitudine vicino al punto panoramico dei Lagarelli, dove è possibile ammirare tutta l’ Irpinia fino al Matese, alla lontana Maiella, al Pollino. Scendendo ecco le fontana di “Carmn’ edda” e di “Canale”.
Caposele è anche terra di fede e metà di pellegrini che da tutta Italia si recano nella frazione Materdomini per rendere omaggio alla Madre del Signore e al Santo protettore delle donne incinte. Qui sorge la Chiesa di San Gerardo Maiella, edificio religioso sorto nel luogo in cui, secondo una leggenda medievale, avvenne l’apparizione della Madonna. Il Santuario, inglobato nelle bellezze paesaggistiche della Valle del Sele e insignito, nel 1930, del titolo di “Basilica Minore” da Papa Pio XI, fu devastato dal Terremoto dell’Irpinia del 1980 e ricostruito e riaperto al pubblico solo nel 2000. Ai piedi dell’altare consacrato alla Mater Domini è collocata la tomba del Santo morto nell’attiguo convento redentorista il 16 ottobre 1755. All’interno del Santuario è presente anche il Museo Gerardino che contiene numerose testimonianze di vita del Santo