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Ariano Irpino


Baricentrica rispetto ai due mari Tirreno e Adriatico, crocevia di antichi itinerari, Ariano Irpino è la città normanna per eccellenza e un gioiello delle Aree interne della Campania Abbarbicata sui colli Castello, Calvario e San Bartolomeo, Ariano Irpino è conosciuta anche come Tricolle, ma il suo primordiale insediamento, risalente al periodo neolitico, si sviluppò in località Camporeale dove tutt’ora passa il valico più importante di tutto l’Appennino Campano: la Sella di Camporeale. In età romana, l’insediamento si spostò più a valle al crocevia di antichissimi itinerari come la via Aemilia, la via Traina e quella che diventerà la via Herculea. Attraversata da tutte queste strade consolari sorse Aequum Tuticum che viene citato per la prima volta da Cicerone nel 50 avanti Cristo in una missiva come una Stazione di Posta sulla strada che da Roma arriva alle Puglie e snodo cruciale sul tratturo che da Pescasseroli in Abruzzo arriva fino a Candela in Puglia. Questa straordinaria posizione, però, espose il virus a numerosi problemi e fu così che in età longobarda, prima, ma soprattutto normanna, l’insediamento si spostò in altura dando origine, così, all’attuale Ariano Irpino. È in questo periodo che sorge l’imponente Castello che domina la Valli dell’Ufita, del Cervaro e del Miscano. Sul perimetro della pianta trapezoidale sorgono le quattro torri cilindriche che comunicano tra loro attraverso corridoi e sulla sommità del maniero spicca il rudere dell’antico mastio da cui si poteva arrivare con lo sguardo fino al mare. Al suo interno è ospitato il Museo della civiltà Normanna con la sua sala delle armi da 200 esemplari autentici di armi di varie epoche, le monete Ducale e Augustale, pergamene, il mantello di Re Ruggiero II e il meraviglioso plastico della battaglia di Hastings del 1066 che fu decisiva per l’espansione degli Uomini del Nord verso il Mediterraneo. Uno spazio di storia e cultura che sottolinea la straordinaria importanza di Ariano, tra le prime e più ramificate Contee dell’alto Medio Evo. Luogo di culto e di devozione non solo per la comunità del Tricolle, ma per l’intera Irpinia, la Cattedrale di Ariano, intitolata all’Assunzione di Maria a Sant’Ottone Frangipane e a Sant’Elzeario da Sagrano, le cui statue troneggiano sui portali che si aprono su uno scrigno di opere d'arte di varia epoca, fu riconosciuta nel 1940 Monumento Nazionale, mentre nel 1984 ottenne da Papa Giovanni Paolo II il titolo di Basilica minore. L’attuale edificio sorge sugli antichi ruderi di un tempio di Apollo prima dell’anno Mille ed ebbe subito un ruolo preminente per l'intera comunità divenendo come e più del castello un simbolo di forza e di prestigio per la città. Dell’antica Cattedrale oggi resta in piedi soltanto la superba facciata in pietra arenacela verde di Roseto in stile romanico a capanna del Cinquecento e di questo periodo sono anche i portali. Al suo interno nove cappelle e una serie di opere di grande fascino rapiscono lo sguardo del visitatore. Tra tutte la tela dell'Assunzione di Maria Vergine al cielo, opera di autore romano anonimo, fatta eseguire dal Vescovo Tipaldi nel 1745 e il quadro dell'Annunciazione del pittore fiammingo Wenceslas Cobergher del 1590. A testimoniare il ruolo preminente di Ariano nella Storia con la S maiuscola, la Rievocazione in costume del dono delle Sacre Spine, trasporta la comunità arianese indietro nel tempo in una tre giorni di grande fascino e richiamo per l’intera Valle Ufita. Secondo la leggenda la rievocazione, che parte dall’assedio dei Saraceni di Lucera del 1255 e prosegue con la vittoria di Carlo I d’Angiò su Manfredi, e si conclude con l’arrivo del sovrano angioino ad Ariano nel 1269. Ed è proprio durante la sua permanenza sul Tricolle che il re di Sicilia decise di donare al Vescovo Pellegrino due Sacre Spine della Corona di Cristo. Oltre ad essere stata una delle Contee più prestigiose del suo tempo, Ariano oggi è annoverata tra le Città più importanti della Ceramica e il Museo Civico e della Ceramica allestito all’interno di Palazzo Forte con le sue 250, tra maioliche e ceramiche che vanno dal IX secolo ai giorni nostri, né offre una ricca testimonianza. Ma Ariano è anche città di musica e di cinema e il suo nome negli ultimi 20 anni è iniziato a circolare per lo Stivale grazie a due kermesse che nel tempo sono diventate di primissimo piano nel panorama nazionale come l’Ariano Folk Festival che ospita i principali artisti della scena world, folk e gypsy music di tutto il mondo e l’Ariano International Film Festival, una rassegna cinematografica che associa il suo nome anche ad un concorso di Cosplay ispirato al mondo dell’animazione per ragazzi.