...

Andretta


Il territorio di Andretta è stato abitato fin dai tempi più antichi, come confermato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti in diverse contrade del comune. La traccia più remota risale al sito paleolitico di Pero Spaccone, dove in una grotta, durante scavi nella zona atriale, è stata scoperta un'ampia macchia d'ocra sul terreno, datata tra il 32.000 e il 31.000 a.C. Sebbene abbondino reperti preistorici e quasi storici che offrono informazioni, per quanto incerte, la storia successiva alla caduta dell’Impero Romano è meno documentata. Non si conoscono, infatti, dettagli certi sulla fondazione del borgo medievale di “Andreikta,” che avvolse un castrum di probabile origine tardo-longobarda o normanna, associato alla potente Compsa. La nascita di Andretta come borgo indipendente potrebbe essere legata alla frammentazione del Regno Normanno, momento in cui il territorio divenne un feudo distinto. La prima menzione del feudo di Andretta compare in un documento del 1124, che fa riferimento al normanno Roberto di Folleville, vassallo dei Balvano di Conza, nel contesto di una controversia tra l’Abate Ursone di Santa Maria in Elce e Angulfo, Signore di Bisaccia, e suo figlio Guglielmo. Alla morte di Roberto, il feudo passò a Galleramo, che, sposando Galiena, generò tre figli: Fromondo, Tommaso e Roberto. Nel 1149, un diploma emesso sotto il regno di Ruggero il Normanno confermò i possedimenti di S. Maria in Elce, con menzioni di chiese vicine ad Andretta (S. Pietro, S. Potito e S. Giovanni). Nel 1427, i feudi di Sergianni Caracciolo passarono al fratello Marino, mentre Leonardo I, suo nipote, riacquistò l'intero feudo di Andretta nel 1484, ricompattandolo. Dopo Leonardo, si succedettero nel possesso i Caracciolo, con passaggi tra Giacomo, Giovanni Giacomo e Carlo, fino alla figlia di quest’ultimo, Caterina, sposata con Ettore Pignatelli. Nel 1622, alla morte di Caterina, subentrò il nipote Francesco Maria Carafa, che nel 1637 vendette Andretta e altri feudi a Landolfo d’Aquino, in un complesso accordo ipotecario che portò a una lunga disputa ereditaria. Infine, Francesco Maria II e altri successori, tra cui Giulio e Placido, mantennero il feudo fino all’abolizione dei diritti feudali nel 1806. Gli abitanti di Andretta parteciparono attivamente alle lotte per la libertà, prendendo parte alle congiure giacobine del 1799 e ai moti risorgimentali del 1820, dimostrando un forte impegno verso i principi di giustizia e uguaglianza.