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Altavilla Irpina


Adagiato su tre colli, Altavilla Irpina con i suoi vicoli, i suoi palazzi rinascimentali e le sue chiese e le sue rievocazioni storiche e religiose domina la media valle del Sabato Menzionata probabilmente nell’Eneide di Virgilio con il nome di Poetilia, ebbe il suo primordiale sviluppo in epoca longobarda attorno al Castello di Altacuada di cui oggi, però, non si hanno più tracce. Ma è in epoca Normanna che il borgo assume le sembianze attuali con la dominazione della famiglia De Capua che scelse per questo territorio il nome di Alta Villa. Di questo periodo è l’edificazione del Palazzo Baronale, uno degli esempi più mirabili del Rinascimento campano, avviato da Andrea De Capua per celebrare il suo matrimonio con Costanza di Chiaromonte, regina e moglie ripudiata del re Ladislao D’Angiò Durazzo. Il maniero è oggi sede di convegni e mostre nonché tappa imprescindibile della rievocazione storica del Palio dell’Anguria, corso a dorso di mulo. Infine, con il rinvenimento alla fine dell’Ottocento di uno dei giacimenti di zolfo più importanti di tutta la Campania, il comune cambiò radicalmente fisionomia. Altro imprescindibile appuntamento per tutta la comunità altavillese è il rito dei Battenti di San Pellegrino che dal 1780 rivive tra i vicoli e le stradine del borgo richiamando da tutti i comuni contermini migliaia di devoti del santo patrono di Altavilla. I battenti, vestiti con una tunica bianca sormontata da una fascia rossa, camminano battendo i piedi nudi al suolo per omaggiare con fiori e ceri il Santo, giungendo in paese dalle prime ore del giorno provenienti da Avella, Baiano, Manocalzati, Montefredane, Mugnano del Cardinale, Picarelli di Avellino, Roccarainola e Starze di Summonte, per raggiungere il Santuario dei Santi Martiri Pellegrino e Alberico Crescitelli dove rinnovano la loro promessa di voto.