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Dalla peculiare forma ottagonale, l'Abbazia di Loreto è uno scrigno artistico e storico situato in un contesto paesaggistico unico

Il Palazzo Abbaziale di Loreto, detto anche "Abbazia di Loreto", è un luogo di interesse storico-religioso situato a Mercogliano. Ubicato su un'altura, ma più a valle rispetto al non lontano Santuario di Montevergine, l'edificio potrebbe trarre il suo nome da un orto, detto "Orrita", situata in località Vesta, oppure dai termini latini laurum e lauretum, legati alla presenza sul monte di un bosco di alloro. Il Palazzo, così come anche il Santuario, vedono la loro storia profondamente legata alla figura di San Guglielmo da Vercelli (1085-1142) che, arrivato sul monte Partenio come eremita e raccolto un numero sempre crescente di cristiani asceti, volle che fosse costruita dapprima una Chiesa dedicata alla Vergine e, successivamente, un luogo per garantire un’infermeria alla Congregazione dei Monaci Verginiani, a cui San Guglielmo aveva imposto un’alimentazione dura, priva di uova, carne e latticini. Danneggiato gravemente dal terremoto del 1732, l'originario edificio fu sostituito dall'attuale Palazzo, realizzato su progetto di Domenico Antonio Vaccaro (1678-1745) e proseguito dall'ingegnere Michelangelo Di Biase, alla morte dell'artista e architetto napoletano. Il Palazzo Abbaziale si caratterizza, all'esterno, per un ingresso con volta affrescata, che consente l'accesso agli ambienti del piano terra, ovvero la portineria, il parlatorio e la farmacia, attiva fino 1901, nel fornire servizio non solo ai monaci, ma anche agli abitanti delle vicine contrade. Dall’atrio, invece, due imponenti scaloni conducono al corridoio del primo piano, dove si trovano le 25 tele della Galleria degli Abati, raffiguranti gli Abati della Congregazione, quindi alla sala capitolare. Si succedono 44 porte, un salone settecentesco affiancato da due appartamenti nobili, e, annesso, un appartamento abbaziale. Tra le altre sale degne di nota, figurano l' Archivio Diocesano e, soprattutto, la Biblioteca Statale di Montevergine, annoverata tra le undici biblioteche italiane annesse ai monumenti nazionali. Nel Palazzo Abbaziale di Loreto è presente, inoltre, la "Premiata Fabbrica di Liquori" dei Padri Benedettini di Montevergine, dove nasce, insieme ad altri liquori, il famoso Anthemis, ottenuto da un piccolo fiore profumato presente sul monte Partenio. Gli ambienti della Cantina, nascondono, infine, un'apicoltura per la produzione delle varie tipologie di miele riconosciute, oggi, come PAT della Regione Campania. Imperdibile attrazione artistica e storica, dalla peculiare forma ottagonale, il Palazzo Abbaziale di Loreto è uno dei tesori d'arte più importanti dell'Irpinia, collocato in un contesto paesaggistico unico.