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Esposizione allestita all'interno del Santuario di Montevergine, le cui sale museali sono state completate nel 2000

La necessità di destinare un apposito locale, per contenere opere d’arte e reperti di interesse storico-locale, fu avvertita a Montevergine dopo l’incendio della foresteria nel 1611 e dopo la caduta della navata centrale della chiesa nel 1629. Nelle due dolorose circostanze, i monaci recuperarono pezzi di architettura e di scultura, tavolette votive e scene di presepio che, in fase di ricostruzione, non trovarono più posto nella sede di origine. L’abate Iacuzio, nel 1764, pensò bene di catalogare ed esporre quei reperti nel corridoio attiguo al cortile dei Corvi. Purtroppo questa prima sistemazione museale, durante il secolo delle soppressioni, fu disfatta ed i pezzi di interesse archeologico furono dispersi e sparpagliati qua e là negli scantinati del monastero. Nel secondo dopoguerra, con la rinata sensibilità per le memorie del passato e con l’apporto scientifico ed economico del competente ministero è stato ripreso il discorso sul Museo di Montevergine, aperto al pubblico nel settembre del 1968. Ma è solo a partire dal 2000, in occasione del grande Giubileo, che si giunge alla sistemazione definitiva delle sale museali.

15 luglio – 15 settembre lun.-ven.: 9.30-12.30 / 15.00-18.00 sab.-dom.: 9.30-13.00 / 15.00-18.00 16 settembre – 14 luglio sab.-dom.: 9.30-13.00 / 15.00-17.00