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Simbolo dell'unificazione tra il casale di Pratola e l'antico borgo medievale di Serra, la Chiesa di Maria Santissima Addolorata si distingue per la sua facciata settecentesca, preservata da ripetuti restauri, e per le preziose opere d'arte custodite al suo interno

Realizzata per volere di Leonardo V di Tocco, principe di Montemiletto, nella seconda metà del XVIII secolo, l'edificio religioso fu consacrato nel 1773 dall'Arcivescovo di Benevento, diventando parrocchia l'anno seguente. Tali avvenimenti costituirono le basi per l’unificazione territoriale del casale di Pratola all'antico borgo medievale di Serra, all'epoca divisi dal punto di vista amministrativo, feudale ed ecclesiale e la cui confluenza in un'unica realtà fu sancita nel 1812, con l'istituzione del Comune di Pratola Serra. La Chiesa di Maria SS. Addolorata, oggi, si distingue per la sua facciata settecentesca, preservata da ripetuti restauri e affiancata da un'imponente torre campanaria a tre livelli, sormontata da una cupola semisferica. Il suo imponente portale in pietra è sovrastato da un magnifico stemma della famiglia Tocco e da un'iscrizione in latino, dedicata a Santa Maria, in cui si accenna alla realizzazione dell'edificio religioso per volontà di Leonardo V. All'interno di essa si trovano un paliotto in marmo policromo intarsiato che, stando alla tradizione locale, proverrebbe da una chiesa di Gesualdo. A completare il novero di opere d'arte presenti nella Chiesa, vi sono alcune statue ottocentesche, dipinti risalenti al XVIII secolo e un notevole altare. Simbolo dell'unificazione tra i due centri abitati, la Chiesa di Maria Santissima Addolorata è un luogo di culto molto caro alla comunità locale.

Aperta nelle ore delle funzioni religiose