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Il Castello dei Principi Biondi Morra, le cui origini si collocano tra il IX e l'XI secolo, è un'imponente struttura di matrice longobarda. Le prime notizie storiche risalgono al 1137, grazie alla cronaca di Pietro Diacono che menziona il condottiero normanno Roberto Morra in partenza dal castello per intercettare l'abate Rainaldo di Montecassino. Durante le lotte dinastiche tra Angioini e Durazzeschi, il castello subì saccheggi e passò di mano, arrivando ai Giamvilla e successivamente ai Caracciolo, che lo trasformarono in residenza gentilizia nel XVII secolo. Dopo essere stato recuperato dai Morra e adibito a residenza estiva nel Settecento, tornò abitato dalla famiglia nel XIX secolo. Eventi drammatici, tra cui il terremoto del 1695, un saccheggio francese del 1799, l'incendio del 1911 che distrusse la biblioteca e il sisma del 1980, resero necessari frequenti restauri. Negli anni '80, i fratelli Camillo e Goffredo Biondi-Morra donarono il castello al Comune di Morra De Sanctis, oggi proprietario della struttura. L'edificio conserva parte della sua originaria funzione difensiva, con la facciata in pietra locale e due torri cilindriche che fiancheggiano l'ingresso principale, conducendo a un cortile interno. Nell’atrio si trova una pietra miliare di epoca romana (I-III secolo d.C.), un simbolo degli antichi riti pagani celebrati nelle campagne della vicina contrada di Santa Lucia.