L'Anfiteatro, edificato nel I secolo a.C. durante l'età tardo-repubblicana, si trova all'estremità del decumano maior (oggi corso Vittorio Emanuele). La sua struttura poggia a sud-est su antiche mura sannite e a nord-ovest su un pendio naturale. Tra i più antichi anfiteatri della Campania, è spesso paragonato a quello di Pompei, non tanto per le dimensioni più contenute (60 metri di lunghezza e 35 di larghezza), ma per il materiale e la tecnica costruttiva in opus reticulatum di tipo giallo.
L'anfiteatro era dotato di tre ordini di gradinate: l'ima, media e summa cavea, che circondavano un’arena posta a un livello inferiore rispetto al resto della struttura. Le prime due cavee, quella inferiore e quella centrale, sono ancora visibili, con alcuni sedili in tufo, mentre della summa cavea rimangono poche tracce. L'arena era accessibile tramite due porte principali: la "porta triumphalis", da cui le autorità entravano acclamate con una biga, fermandosi al centro dell’arena prima di prendere posto sul podio; e la "porta libitinensis", attraverso cui venivano portati via i combattenti vinti o feriti. Una terza porta più piccola conduceva a un tempietto dedicato a una divinità, cui i gladiatori si rivolgevano prima dei combattimenti.
Oggi l'anfiteatro è un importante sito culturale, dotato di un info point e di un'area bar, ed è spesso utilizzato come suggestiva sede per spettacoli teatrali e musicali.